Ripresa...

Pubblicato il da thewhitemagician

Cari Amici, l'ultimo mese è stato per me troppo carico di emozioni negative, di dualità, e questo, raggiunto un certo livello evolutivo, non è più sostenibile; quando l'Amore divino si affaccia nella nostra vita tridimensionale, esso dovrebbe purificarci, lavando via le nostre imperfezioni umane, ma questo è un equilibrio che può essere vissuto per istanti paradisiaci, ma che è molto arduo mantenere stabilmente nella quotidianità. 
Ciò che più verosimilmente accade, è che si rischia di inglobare l'altro aspetto della medaglia, tutto l'opposto del buono, e si lotta di giorno in giorno nella dualità. Per opposto, non intendo l'estremità dell'odio, ma quella serie di istinti tipicamente ad esso legati, che àncorano il sentimento puro ed àncorano la nostra Anima al dolore e allo struggimento terreno dei sensi. Paura di perdere chi amiamo, gelosia, rancori, sono solo un esempio, di aspetti che rivestono l'Amore puro come degli stracci potrebbero rivestire e soffocare una nuvola. Non è l'Amore a far soffrire: quante volte si sente dire che "si soffre per amore"? Sono gli aspetti mantenuti dell'Ego i soli colpevoli, che investono l'Amore e lo rendono capro espiatorio di un dolore a volte inaccettabile.
Perchè dovremmo soffrire se chi amiamo non vuole stare con noi? Perchè dovremmo soffrire se chi amiamo parte e ci lascia soli? Perchè ci sentiamo morire se chi amiamo poi è lontano? Ciò che fa soffrire, può essere in questi casi, la paura primordiale dell'abbandono. Non l'Amore, riflettiamo.

Nel mio caso, un evento in particolare ha risvegliato alcune mie paure primordiali... per cercare di controllarle quotidianamente, e di lottare contro queste polarizzazioni, mi sono ritrovata alle prese con una febbre che è durata molti giorni e che solo ora mi dà tregua. Il mio medico ha attribuito la causa al virus influenzale, ma io sono dell'idea che quando un vulcano necessita di eruttare, erutterà, e ritengo unica responsabile la somatizzazione di un mio grande malessere. 
Comunque, guardo al presente e al futuro con innata positività: tutto andrà per il meglio.
Confermo che vi sono vicina e che riprenderò presto a rispondervi alle mail. Soprattutto a te, caro Andrea, che vedo che lotti con tutte le tue forze contro la depressione incalzante: hai tutta la mia stima.

Non ho molte forze per dilungarmi, ma un pensiero fluttua nella mia mente, un esempio storico di Fiamme Gemelle: Alessandro Magno ed il suo fidatissimo Efestione, che lo ha accompagnato nel corso delle sue brillanti gesta. Non sono mai stata un'appassionata di storia, e spero che le mie conoscenze siano esatte, ma si narra che i due fossero legati in un modo speciale, che si amassero al punto che quando Efestione morì, ad Ecbatana, Alessandro fece uccidere il medico che si era allontanato. Un aneddoto calzante del loro legame, fu che quando i due entrarono insieme nella dimora della famiglia reale del re Dario di Persia, la regina confuse Efestione con Alessandro, ma questi, anzichè far notare l'errore, rispose: "Anche lui è Alessandro".
Ed è così, la nostra F.G. è... noi, ancor prima di essere il nostro Amore eterno. 

Un abbraccio,


A. 
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